Pensare con il corpo

Pensare con il corpo

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I nostri corpi sono coinvolti nel nostro pensiero e nel processo decisionale come lo sono le nostre menti? Amanda Smith dà un’occhiata alla ricerca scientifica che mostra come i nostri sensi e le abilità motorie sono implicati nel modo in cui esprimiamo giudizi e formiamo concetti. Tuttavia, potrebbe essere possibile che pensiamo e sentiamo anche con i nostri corpi? Mark Yates dirige lo Spatial and Embodied Cognition Lab alla Melbourne University e dice che il pensiero è stato tradizionalmente inteso come un’attività disincarnata, quasi come un computer.

strumenti di pensiero coreografico

È diventato un luogo comune nelle neuroscienze – e anche nella conversazione quotidiana – paragonare la cognizione umana a quella dei computer. Sappiamo che i computer funzionano usando regole per manipolare simboli composti da zero e uno. Secondo questa metafora, anche le persone usano regole per manipolare simboli astratti e arbitrari. Il cervello, in altre parole, era un computer che elaborava dati in gran parte indipendentemente dal corpo. Una teoria più recente che sta guadagnando terreno tra i neuroscienziati, la cognizione incarnata, si allontana dalla metafora del “computer come mente”. Invece, il corpo è visto come giocante un ruolo importante nei processi cognitivi. La cognizione si è evoluta per guidare corpi reali nel mondo reale, sostengono i ricercatori a favore di questa idea. I nostri pensieri sono limitati e influenzati dai dettagli della nostra carne. Come muovi il tuo braccio o la tua gamba in realtà modella il modo in cui percepisci, pensi e ricordi.

L’ultima ricerca sulla cognizione incarnata dimostra quanto il corpo e il cervello siano intrecciati. La ricerca di Holt e Beilock gioca la carta dell’incarnazione in due modi. In primo luogo, dimostrano che quando si cerca di capire il linguaggio scritto, le persone invocano esperienze percettive e di azione. Le parole che usiamo quando leggiamo (e forse anche quando ascoltiamo) puntano a particolari esperienze corporee condivise, e queste esperienze, a loro volta, sono usate dal lettore per capire le frasi. Nel secondo importante progresso, Holt e Beilock mostrano anche che quando le persone hanno avuto esperienze personali diverse, capiranno le stesse frasi in modo diverso.

processo coreografico nella danza

Physical Thinking è un nome che Mia Habib ed io abbiamo scelto durante la nostra ricerca in BrainDance per fare una distinzione tra il nostro modo di fare ricerca e quello degli scienziati. È un nome che abbiamo scelto per dare un’importanza ai nostri strumenti (i nostri corpi) e per dare un valore alla conoscenza e alla sofisticazione che il corpo in movimento contiene. Avevamo una pratica quotidiana di improvvisare e creare partiture di movimento dalle domande che sorgevano mentre apprendevamo sul Parkinson e dalle discussioni teoriche con i nostri colleghi scienziati. Iniziavamo le nostre giornate con un processo di analisi fisica incarnata invece che mentalmente analitica, permettendo alla nostra ricerca di essere guidata dal corpo invece che principalmente dal pensiero.

Tipicamente, il pensiero fisico che i danzatori fanno è chiamato ricerca sul movimento e avviene all’interno di un processo coreografico durante la realizzazione di una performance. Le improvvisazioni e i compiti sono una ricerca di materiale di movimento che può essere modellato in uno spettacolo. Ciò che apprezzo molto di questo progetto è l’opportunità di usare lo stesso processo di ricerca sul movimento, non per generare materiale di movimento, ma piuttosto come un mezzo per sollevare domande, per guidare, informare e spesso sorprendermi nelle mie nozioni preconcette su temi come l’intenzione, l’unisono e l’incarnazione. Cambiando il contesto dell’uso dei miei strumenti e della mia formazione, sto scoprendo nuove domande: Come possiamo usare l’intenzione del nostro corpo per assistere quella di un altro? Le persone che conoscono certi codici di movimento sono più libere o meno libere di quelle che non li conoscono? Quanto tempo impiega un gruppo a diventare un solo corpo? Fin dove posso arrivare in una “conversazione” quando uso solo il mio corpo e nessuna parola?

il corpo pensante pdf

Lo sto leggendo insieme al mio corso di anatomia e fisiologia. Il libro è un compagno importante per un approccio clinico alla materia. Todd offre la prospettiva di un ballerino, portando una visione esperienziale, intuitiva e olistica dell’anatomia e della fisiologia. Sono informazioni che l’educazione tradizionale non dà, ma che sono così vitali per comprendere il corpo fisico. Non solo definito dalle sue parti strutturali – il corpo è intrinsecamente legato alle emozioni, alla cultura, alla psicologia e allo spirito.

Lo sto leggendo insieme al mio corso di anatomia e fisiologia. Il libro è un compagno importante per un approccio clinico all’argomento. Todd offre la prospettiva di un ballerino, portando una visione esperienziale, intuitiva e olistica dell’anatomia e della fisiologia. Sono informazioni che l’educazione tradizionale non dà, ma che sono così vitali per comprendere il corpo fisico. Non solo definito dalle sue parti strutturali – il corpo è intricatamente legato alle componenti emotive, culturali, psicologiche e spirituali che ci rendono esseri umani completi.

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