San giorgio valpolicella
Negrar
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Wikipedia
Il sito di scavi dietro la chiesa è stato scoperto negli anni 80 del secolo scorso. Alcuni dei reperti possono essere visti nel museo. Per proteggere il sito di scavo dagli agenti atmosferici e per renderlo accessibile al pubblico, è stato coperto con lastre di cemento. Qui torniamo al IV/5 secolo a.C. Gli Arusnati non erano qui da molto tempo, ma si erano già creati una zona commerciale. Possiamo vedere i resti di due capanne retiche costruite nella roccia e di una cisterna. Mentre nella capanna superiore si lavoravano ossa e corna di animali e si fabbricavano pesi di pietra, nella capanna inferiore c’era una fucina. La cisterna in mezzo forniva l’acqua per il raffreddamento del metallo lavorato. L’acqua veniva alimentata direttamente attraverso un’apertura sul fondo della cisterna in un sistema di canali. Più tardi, le capanne furono utilizzate per scopi residenziali. È molto probabile che l’inquinamento atmosferico e acustico di una fucina nel centro di una zona residenziale non fosse gradito a quei tempi.
Sant’ambrogio di valpolicellacomune in italy
Quarries. In the surroundings of San Giorgio there are numerous marble and stone quarries. They are generally of marble Red Verona said S.Ambrogio. The excavation proceeded in tunnels that were propped up, as they proceeded inward, with large stone columns. Next to this type of excavation there were the “cave descuerte” (open air quarries) which can still be seen and visited even though they are no longer in use. Now the abandoned quarries constitute a magical scenario, rich in history and the vicissitudes of people and territory.
Ristorante san giorgio di valpolicella
Gli abitanti della Valpolicella raramente si riferiscono a San Giorgio con il suo nome ufficiale: preferiscono il soprannome “Ingannapoltron”, cioè “l’ingannatore dei pigri”. Il motivo è semplice: dalla valle sembra che il paese sia abbastanza vicino, ma la strada per arrivarci è lunga e tortuosa. Grazie a questa posizione elevata e difficile da raggiungere, già nel I millennio a.C. comparvero qui i primi insediamenti della tribù degli Arusnati, per passare poi sotto il controllo di Roma nel II-I secolo a.C.
Vi consigliamo di fermarvi sulla terrazza che domina tutta la Valpolicella. Guardando i verdi giardini in fiore intorno alle case, vi renderete conto di quanto sia forte qui il legame tra natura e uomo. Anche la pietra calcarea con cui è stato costruito il paese viene estratta dalla montagna stessa su cui poggia.
Sulla stessa piazza si trova la “Pieve” di pietra bianca, una chiesa rurale romanica fondata nel VII-VIII secolo e rinnovata nel XII secolo. Per visitarla, andate a destra della chiesa ed entrate nel cortile con un portico, i cui capitelli sono decorati con animali bizzarri e piante stilizzate.