Meditazione vipassana roma
vipassana europa
L’universo è una danza di molte particelle. Questo vale per le particelle elementari di cui sono fatte le cose esterne. Più rilevante è che si applica alla nostra vita, dove le particelle sono i fenomeni eterni di cui è fatta la coscienza. Quando questi fenomeni arrivano a noi reagiamo, a volte troppo, a volte troppo poco. Nel ritiro sviluppiamo la possibilità di rimanere fermi per non reagire. Sviluppiamo anche la possibilità di agire, superando le esitazioni. Passo dopo passo questo ci farà capire come trovare la via di mezzo per eseguire la danza esistenziale.
Il ritiro sarà dato come una sequenza di esercizi di seduta e camminata di 45 minuti ciascuno nello stile di Mahasi Sayadaw, insieme a istruzioni, discorsi di Dhamma sulla teoria e sessioni di domande e risposte.
A causa dell’inaspettata profondità di alcuni ritiri online nel 2020 li ripeteremo nel 2021, sperando che più avanti nell’anno i ritiri possano svolgersi anche come regolari in un centro di meditazione.
Dopo la registrazione riceverete un messaggio di accettazione entro dieci giorni. Circa una settimana prima del ritiro riceverete un invito finale e indicazioni sugli esercizi e sulla teoria fondamentale. Gli incontri online possono essere seguiti su un computer portatile, un tablet o uno smartphone.
la vipassana è libera
Anche se entrambi i termini appaiono nel Sutta Pitaka[nota 4], Gombrich e Brooks sostengono che la distinzione come due percorsi separati ha origine nelle prime interpretazioni del Sutta Pitaka,[27] non nei sutta stessi.[28][nota 5] Henepola Gunaratana nota che “[t]a fonte classica per la distinzione tra i due veicoli della serenità e dell’insight è il Visuddhimagga. “[29] Secondo Richard Gombrich, uno sviluppo ha avuto luogo nel primo buddismo con un cambiamento nella dottrina, che considerava prajna come un mezzo alternativo al risveglio, accanto alla pratica di dhyana.[30] I sutta contengono tracce di antichi dibattiti tra le scuole Mahayana e Theravada nell’interpretazione degli insegnamenti e lo sviluppo dell’insight. Da questi dibattiti si è sviluppata l’idea che la sola intuizione sia sufficiente per raggiungere la liberazione, discernendo i Tre segni (qualità) dell’esistenza (umana) (tilakkhana), cioè dukkha (sofferenza), anatta (non-sé) e anicca (impermanenza).[27]
Secondo lo studioso di studi buddisti e asiatici Robert Buswell Jr, nel X secolo la vipassana non era più praticata nella tradizione Theravada, a causa della convinzione che il buddismo fosse degenerato e che la liberazione non fosse più raggiungibile fino alla venuta del futuro Buddha, Maitreya. [2] Fu reintrodotta in Myanmar (Birmania) nel XVIII secolo da Medawi (1728-1816), portando all’ascesa del movimento Vipassana nel XX secolo, reinventando la meditazione vipassana e sviluppando tecniche di meditazione semplificate, basate sul Satipatthana sutta, il Visuddhimagga, e altri testi, enfatizzando il satipatthana e la nuda intuizione. [5][31][nota 6] In definitiva, queste tecniche mirano all’ingresso nel flusso, con l’idea che questo primo stadio del percorso di risveglio salvaguardi lo sviluppo futuro della persona verso il risveglio completo, nonostante l’epoca degenerata in cui viviamo.[34][nota 7]
meditazione di un vecchio studente vipassana
Durante l’autunno 2011 si terrà un corso di introduzione alla meditazione Vipassana per gli studenti e i docenti del Dipartimento di Psicologia della Sapienza Università di Roma e per chiunque voglia seguirla. Il corso (in italiano) è gratuito.
Il corso consiste in 6 sessioni settimanali (17:15-18:45) e un giorno di pratica intensiva (09:15-17:15). Le sessioni settimanali sono presso il Dipartimento di Psicologia, Università Sapienza, Via dei Marsi 78, Roma. La giornata si svolge presso il Centro L’Arco di Roma, Piazza Dante 15, Roma.
programma del corso di vipassana
A questo scopo, negli scritti del Buddha, c’è anche una grande enfasi sullo sviluppo della concentrazione della mente, che dà alla mente un maggior potere di visione chiara o insight Emoticon smile mente non distratta, focalizzata).
È molto importante chiarire questo punto: la pratica formale di vipassana non è necessaria per la corretta pratica verso l’illuminazione. È uno strumento potente, ma molti hanno evidentemente raggiunto l’illuminazione anche senza questa tecnica di meditazione.
Queste due tecniche, un po’ artificiose, hanno la loro base negli scritti originali del Canone Pali, ma sono ancora più basate sull’Abhidhamma (che è considerato il cuore della psicologia buddista) e il suo commento, scritto 800 anni dopo e chiamato ‘Visuddhi Magga’, dallo studioso buddista Buddhaghosa.
E’ bene sapere che questi due nuovi approcci provenienti dalla Birmania, sono stati appositamente progettati e sviluppati principalmente per i laici, che hanno solo un tempo limitato per praticare giorno per giorno, e, forse, per queste ragioni sono diventati così popolari in Occidente.