Eventi otranto 2017
mini-conferenza su “il castello di otranto” di horace walpole
Il castello di Otranto è un romanzo di Horace Walpole. Pubblicato per la prima volta nel 1764, è generalmente considerato come il primo romanzo gotico. Nella seconda edizione, Walpole applicò la parola ‘gotico’ al romanzo nel sottotitolo – Una storia gotica. Ambientato in un castello infestato, il romanzo fondeva medievalismo e terrore in uno stile che ha resistito da allora. L’estetica del libro ha plasmato i moderni libri gotici, i film, l’arte, la musica e la sottocultura gotica.[1]
Walpole fu ispirato a scrivere la storia dopo un incubo vissuto nella sua casa in stile Gothic Revival, Strawberry Hill House nel sud-ovest di Londra. Il romanzo diede inizio ad un genere letterario che sarebbe diventato estremamente popolare alla fine del XVIII e all’inizio del XIX secolo, con autori come Clara Reeve, Ann Radcliffe, William Thomas Beckford, Matthew Lewis, Mary Shelley, Bram Stoker, Edgar Allan Poe, Robert Louis Stevenson e George du Maurier.[2]
Il Castello di Otranto fu scritto nel 1764 durante il mandato di Horace Walpole come deputato per King’s Lynn. Walpole era affascinato dalla storia medievale, costruendo nel 1749 un finto castello gotico, Strawberry Hill House.[1]
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Otranto è una storica città di mare e porto sulla costa adriatica dell’Italia meridionale, nella regione Puglia. La città è situata nel punto più orientale d’Italia e si trova nella zona conosciuta come il Salento, la punta della penisola che è il tacco dello stivale italiano. Il nome deriva dalla parola Hydruntum, che indica un piccolo fiume che attraversa la valle dell’Idro.
L’Otranto è un gioiello del Salento, un ponte tra l’Occidente e l’Oriente, un territorio ricco di spiagge, un luogo ricco di storia, arte, cultura. Nelle giornate limpide è possibile vedere oltre lo stretto di Otranto fino all’Albania.
Come tutte le città del sud Italia, soprattutto quelle lungo la costa, Otranto fu soggetta a continui attacchi da parte dei turchi. Uno di questi attacchi è ricordato ancora oggi come uno dei più sanguinosi di sempre. Nel 1480, un esercito ottomano inviato da Mehmed il Conquistatore catturò Otranto. Circa 800 cittadini furono decapitati dopo aver rifiutato di convertirsi all’Islam e, per questo motivo, Otranto è chiamata la città dei Martiri. Le ossa e i teschi dei martiri di Otranto sono ora impilati dietro un vetro nella cattedrale in un modo che avrebbe soddisfatto l’immaginazione gotica di Walpole.
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Otranto è la “Porta d’Oro sull’Adriatico”, sempre fedele alla sua millenaria tradizione di ponte tra le culture del Mediterraneo. Per cinque giorni, dal 13 al 17 settembre, questa affascinante cittadina diventa il fulcro della scena cinematografica adriatico-ionica-balcanica, un’occasione imperdibile per incontrare registi italiani e internazionali, presentando in anteprima le loro ultime opere.
I maestosi bastioni del Castello Aragonese sono il palcoscenico da sogno per film sotto un cielo stellato, mentre incontri e workshop sono ospitati all’interno delle sue imponenti mura. Un’occasione unica per immergersi nella magia del cinema e allo stesso tempo scoprire le meraviglie di Otranto, con il suo mare cristallino e il tradizionale calore della gente salentina.
OFFF-Otranto Film Fund Festival è un’iniziativa finanziata dalla Regione Puglia – Assessorato all’industria culturale e turistica (fondi FSC Puglia 2014-2020 – Patto per la Puglia) e organizzata dalla Fondazione Apulia Film Commission in collaborazione con il Comune di Otranto e il patrocinio dell’Università del Salento.
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Quando sottotitolò il suo romanzo Il castello di Otranto come una “storia gotica”, Horace Walpole non poteva rendersi conto che avrebbe dato vita al genere che rimane popolare fino ad oggi. Questa conferenza gratuita su Walpole e la sua eredità con Fred Botting (Kingston University) esaminerà da dove viene il gotico e dove è andato dopo. Inizia alle 18.15 del 5 dicembre, in Elvet Riverside 141.
Come genere o, per lo meno, come primo sottogenere moderno, la narrativa gotica emerge ex nihilo, completamente vestita con le caratteristiche, i dispositivi e i tropi di una forma distinta di scrittura. Il Castello di Otranto è sottotitolato “una storia gotica”. In un colpo solo, come dal nulla, gli elementi testuali che conferiscono una distintività generica si combinano con dispositivi paratestuali per essere forniti di un’affermazione critica extra-testuale come una ‘nuova specie’ di scrittura: Horace Walpole diventa il “padre” di numerosi figli letterari fino al XIX secolo – e oltre.
Le questioni di paternità, tuttavia, sono notevolmente problematiche dato l’autore, la storia e un periodo in cui le preoccupazioni per la narrativa si sovrappongono a vigorosi dibattiti attraverso campi estetici, storici e politici. La novità dell’innovazione narrativa di Otranto (come ‘novum’) è messa in ombra dalle più ampie risonanze della sua esplicita assurdità e sfrontatezza estetica (‘monstrum’). Un ‘mostro di perfezione’ (un termine della critica romantica settecentesca che si nutre di specie), la storia gotica – in quanto ‘gotica’ – condensa, richiama e confonde molti degli usi polarizzati e ingarbugliati di una parola attraversata da rivendicazioni contrastanti di continuità politica e nazionale, di veracità e autenticità storica, architettonica o antiquaria, e di moralità e codici di rappresentazione narrativa.