Casa giorgini

Casa giorgini

Casa giorgini, siderno

Il visionario architetto Vittorio Giorgini costruì questa fantasiosa abitazione negli anni ’60 gettando il calcestruzzo su una rete saldata ad arco, una tecnica nuova per l’epoca. Recentemente restaurata, la casa è ora parte di un affascinante percorso culturale lungo la “Costa degli Etruschi”.

L’amenità balneare del Golfo di Baratti, sulla costa toscana, è stata completamente sviluppata. Purtroppo meno sembra essere stato fatto del suo patrimonio culturale, nonostante la presenza di importanti riserve come i Parchi della Val di Cornia e il Parco Archeologico di Baratti e Populonia. Queste sono attrazioni da non perdere, alle quali potremmo aggiungere due opere architettoniche audaci e complesse per l’epoca in cui furono costruite: la Casa Esagono del 1957 e l’adiacente Casa Sgorbini del 1962.

Entrambe sono opera dell’architetto Vittorio Giorgini (Firenze, 1926-2010), e furono progettate con l’intenzione di riprodurre l’efficienza delle strutture naturali e organiche. Giorgini ha passato tutta la sua vita a cercare di dare forma concreta a quelle che per lui erano speranze da realizzare più che sogni. Poco compreso in patria, dove le sue idee erano considerate bizzarre, fu accolto meglio all’estero. Insegnò alla Scuola di Architettura del Pratt Institute di New York e le sue opere furono esposte al MoMA di New York, al Mori Art Museum di Tokyo e alla Barbican Art Gallery di Londra, mentre altre furono acquisite dal Centre Pompidou di Parigi. Trascurate per anni, le due case sono oggi nel mirino dell’Associazione B.A.Co. (Baratti Architettura e Arte Contemporanea) – Archivio Vittorio Giorgini, nata nel 2012 con lo scopo di conservare e promuovere l’opera dell’architetto fiorentino (e che ora è impegnata nell’allestimento del Parco Ambientale d’Arte e Architettura).

Case iconiche

Progettato nel 1977 durante la Summer University al Pratt Institute, il progetto Liberty rappresenta il felice completamento della ricerca teorica e geometrico-tecnologica iniziata con la Casa Saldarini. Questa ricerca mirava a definire un sistema di costruzione basato sull’utilizzo della rete metallica e del cemento, che doveva permettere la creazione, attraverso la sapiente manipolazione della rete metallica, di travi curve, asimmetriche e continue. Queste travi, “a forma di guscio” e caratterizzate da curve variabili dettate dalle diverse esigenze strutturali, garantivano l’equilibrio statico per la loro stessa conformazione. In questo modo, non era più necessario aumentare la quantità di materiale nelle zone dove le sollecitazioni erano maggiori, dando così alla costruzione una libertà formale impossibile da ottenere con i metodi di costruzione tradizionali. Il progetto – una comunità rurale per giovani “di città” – prevedeva un edificio di dimensioni imponenti a Parksville, vicino a New York; un edificio alto più di dodici metri, in cui le singole unità abitative erano disposte intorno ad uno spazio centrale comune. Solo la rete metallica elettrosaldata, che rappresentava il 95% dell’intera struttura, fu effettivamente costruita.

Giorgini casa instagram

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villa Torrigiani, via dei Serragli, Firenze (Giardino Torrigiani) Tradotto dall’italiano: Nella sua casa all’interno di questo giardino Giovanni Battista Giorgini (1898-1971) ha organizzato la prima sfilata italiana di Alta Moda il 12 febbraio 1951. Il comune di Firenze ha postato nell’anno 2009.

Giovanni Battista Giorgini era un membro della famiglia Giorgini, discendente da una nobile famiglia di Lucca. Il suo bisnonno, Carlo, era un deputato del Regno d’Italia; era il cognato di Vittoria Manzoni, l’ottava figlia dello scrittore Alessandro Manzoni. Suo padre, Vittorio Giorgini (1860-1919), aiutò suo fratello Alessandro negli affari di famiglia nel commercio del marmo. Sua madre, Florence Rochat (1860-1942) era valdese e originaria della Svizzera francofona. Il ragazzo crebbe in un ambiente colto e cosmopolita, e intraprese studi classici all’Università di Pisa con l’intenzione di perseguire una carriera diplomatica.

Casa cattaneo

Era nata come un unico grande spazio centrale per vivere apertamente e liberamente le vacanze. Poi su suggerimento dello stesso Giorgini lo spazio è stato diviso armoniosamente con pareti curvilinee che non arrivano mai al soffitto.

La struttura avvolge il grande spazio centrale e si appoggia a terra in tre punti, per poi aprirsi verso il mare attraverso una grande apertura diaframmata da un’articolata finestra in legno che permette un equilibrio con l’ambiente esterno. La casa è stata costruita da una doppia rete metallica ricoperta di cemento spruzzato e lasciata grezza, in alcuni punti sagomata a mano, a formare qua e là una lastra di aperture forate simili a quelle dei ritagli di carta. I contorni curvi e sinuosi provocano il ricordo di un grande animale come un dinosauro, da cui la casa prende il nome, o una balena, come viene chiamata la casa dalla popolazione locale. La forma permette un’interazione equilibrata e naturale tra le curve e la rigidità della struttura. La profondità dell’intera struttura rimane costante per tutta la sua durata con ciascuna delle curve variabili che si fidano del supporto della casa.

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