Primolo valmalenco

Primolo valmalenco

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Gli abitanti di Primolo volevano costruire una chiesa per soddisfare le proprie esigenze spirituali senza dover raggiungere Chiesa per assistere alla messa. Nonostante l’idea degli abitanti di Primolo fosse quella di un modesto edificio, il sacerdote Giovanni Chiesa voleva costruire un Santuario situato in un punto prominente, ben visibile da tutta la valle e destinato a diventare meta di pellegrinaggio. Dopo anni di disaccordo, il prete riuscì a convincere i suoi parrocchiani: la Vergine Maria gli apparve in sogno e ordinò al prete di costruire un Santuario a Lei dedicato proprio dove lui aveva sempre desiderato.

Nel corso del 18° secolo il santuario divenne uno dei più importanti della provincia e ben presto divenne consuetudine celebrare la festa del Santuario la prima domenica di agosto con una processione con la statua della Vergine Maria per le vie del paese.

La devozione alla Vergine di Primolo portò alla nascita di tradizioni in cui si sovrappongono tratti sacri e profani. È il caso del “graffio del vetro”: le donne in cerca di un marito graffiano il vetro della nicchia che conserva la statua della Vergine.

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Costruito nella seconda metà del Seicento, il Santuario della Beata Vergine delle Grazie di Primolo era, ed è tuttora, meta di pellegrinaggio e luogo di devozione non solo per gli abitanti della valle.

Mentre la gente di Primolo avrebbe voluto costruire una semplice chiesa, abbastanza grande per la popolazione del quartiere, e collocarla nella zona detta dei Pratoni sopra il paese, il parroco, Giovanni Chiesa, aveva obiettivi più ambiziosi e voleva erigere un santuario dedicato alla Madonna delle Grazie.

Il mancato accordo tra il parroco e gli abitanti di Primolo fece sì che molti anni passassero senza alcun risultato fino a quando il parroco, nella sua vecchiaia, riuscì a convincere gli abitanti di Primolo a costruire il santuario da lui desiderato.

Entrambi i sacerdoti appartenevano alla famiglia più ricca della Valmalenco, la famiglia Chiesa, che vantava una tradizione secolare di notai e di clero e nel corso del Seicento aveva gradualmente risalito la scala sociale fino a diventare l’indubbia protagonista della vita politica e religiosa della Valle.

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Incrostazioni verde-mela su un blocco di serpentinite lungo la strada Chiesa in Valmalenco-Primolo, trovate a quota 1125 m prima del terzo ponte sul torrente Secchione da P. Sigismund nel 1930, sono state determinate come morenosite da Cavinato (1936). Questo era, per quel tempo, il primo record di morenosite per la Valle Malenco e l’Italia. In Palache et al. (1951) questo reperto è stato riportato come proveniente solo dalla Val Malenco, ma l’analisi #4 nella tabella allegata dei dati analitici selezionati dà il riferimento alla pubblicazione di Cavinato.

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E’ un buon punto di partenza per conoscere meglio le Alpi Centrali e la bellissima Valmalenco, con le sue montagne che superano i 4.000 m (gruppo del Bernina e dell’Incidente), i ghiacciai, i rifugi e i sentieri dell’Alta Via, i pascoli, i boschi e la natura incontaminata. Ma anche cultura e tradizioni tipiche delle nostre montagne, artigianato locale e cucina tradizionale.

Primolo è famosa anche per il seicentesco Santuario della Madonna delle Grazie, situato a pochi metri dall’albergo, e per la pineta di larici dove si trova Lo Chalet (www.lochaletdiprimolo.com), ristoro, aggregazione e sport, due campi da tennis in terra battuta, noleggio mountain bike, area boulder, parco giochi per bambini, ping pong.

In tenuta si possono fare molte passeggiate nei boschi o escursioni in alpeggi eai rifugi, oppure dedicarsi a varie attività sportive o semplicemente rilassarsi e godersi le vacanze immersi nella natura lontano dalla frenesia della vita quotidiana.

Anche in inverno sono numerose le opportunità per gli amanti degli sport invernali e della montagna in generale, con gli impianti di risalita della Skiarea Valmalenco e lo snowpark del Palu, le piste da fondo di San Giuseppe, Chiareggio e del Lago Palu, e le infinite possibilità di salite sci alpinistiche o di ciaspolate.

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