Parco del seminario salerno

Parco del seminario salerno

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Il Museo Diocesano è senza dubbio il più importante contenitore di opere d’arte di Salerno. La sede attuale non è quella originaria ma corrisponde al restauro della struttura del Seminario Diocesano che, con la Biblioteca e l’Archivio, è un importante centro culturale della città e della provincia.

L’attuale configurazione dell’edificio corrisponde ai lavori appaltati nel 1832 dall’arcivescovo Lupoli. In seguito a questi lavori di restauro, il complesso ha una fisionomia rigorosamente neoclassica con uno sviluppo simmetrico costruito intorno all’asse centrale della porta, su cui spicca lo stemma in marmo del prelato, e del balcone sovrastante, incorniciato da un’edicola che riecheggia un tempio classico.

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Salerno è un comune italiano di circa 135 mila abitanti, capoluogo dell’omonima provincia della regione Campania. La città si trova sull’omonimo golfo del Mar Tirreno, tra la costiera amalfitana (a ovest) e la piana del Sele (a sud-est).

Salerno è un esempio affascinante di ciò che il Mediterraneo ha da offrire a tutti coloro che desiderano conoscerlo più da vicino. La città si presenta come una comunità amichevole ai visitatori e ai turisti di tutto il mondo.

Negli ultimi anni l’amministrazione comunale ha migliorato l’aspetto urbanistico e recuperato le funzioni socio-economiche del territorio: sono stati restaurati antichi monumenti e chiese; sono stati aperti nuovi parchi e giardini in vari quartieri della città; strade e piazze sono state rifornite di piante e panchine e illuminate da ornati lampioni, sono stati recuperati molti spazi per attività artistiche, culturali e ricreative; sono stati potenziati gli impianti sportivi con la costruzione di nuove strutture come lo Stadio Arechi.

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Nella storia recente la città ha ospitato Vittorio Emanuele III, il re d’Italia, che si trasferì da Roma nel 1943 dopo che l’Italia negoziò una pace con gli Alleati nella seconda guerra mondiale, rendendo Salerno la capitale del “Governo del Sud” (Regno del Sud) e quindi sede provvisoria del governo per sei mesi. Alcuni degli sbarchi alleati durante l’operazione Avalanche (l’invasione dell’Italia) avvennero vicino a Salerno. Oggi Salerno è un importante centro culturale ed economico della Campania e dell’Italia.

L’area dell’attuale Salerno è stata continuamente colonizzata fin dalla preistoria, come documentano le scoperte di resti di mummie neolitiche.[9] Abitata da popolazioni di lingua osca, la regione fu colonizzata dagli Etruschi, che fondarono la città di Irnthi nel VI secolo a.C., al di là del fiume Irno, nell’attuale quartiere di Fratte, come parte del loro modello politico della Dodecapoli che replicarono sostanzialmente in Campania. Questo insediamento rappresentava un’importante base per il commercio etrusco con le vicine colonie greche di Posidonia ed Elea. Fu occupato dai Sanniti intorno al V secolo a.C. come conseguenza della battaglia di Cuma (474 a.C.) come parte della sfera di influenza siracusana.

Parco del seminario salerno 2021

Salerno è spesso trascurata, ma è una città vivace e un crocevia cruciale. L’affollata città portuale è situata tra due delle più note zone balneari della Campania – la Costiera Amalfitana e il Parco Nazionale del Cilento. Salerno fu teatro degli sbarchi alleati durante la seconda guerra mondiale e subì molti danni, ma oggi la città è diventata un importante centro commerciale che vanta uno dei più grandi porti marittimi della costa tirrenica. Bianca ha un aspetto prevalentemente moderno, conserva ancora un interessante e caratteristico centro storico con un labirinto di vicoli affascinanti e una ricchezza di bei palazzi e monumenti.

Salerno ha una lunga storia. Probabilmente di origine etrusca, divenne una colonia romana nel 197 a.C. Dopo la caduta dell’Impero Romano, fu conquistata dai Goti, dai Bizantini e dai Longobardi. Nell’839 d.C. divenne la capitale di un principato lombardo indipendente. Roberto il Guiscardo, il sovrano normanno, conquistò Salerno nel 1077, facendone la capitale del suo dominio. Sotto i governanti svevi, decadde mentre Napoli saliva di importanza, e nel XV secolo gli Angioini la concessero alla potente famiglia Colonna. In seguito passò ad altre famiglie nobili i cui nomi sono ben noti: gli Orsini, i Sanseverino e i Grimaldi. Condivise le fortune del Regno di Napoli dal 1590 circa fino all’unità d’Italia.

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