Om namah shivaya sanscrito

Om namah shivaya sanscrito

Om namah shivaya hindi

यह मन्त्र के मौखिक या मानसिक रूप से दोहराया जाते समय मन में भगवान शिव की अनन्त व सर्वव्यापक पर ध्यान केन्द्रित करना चाहिए। परम्परागत रूप से इसे रुद्राक्ष माला पर 108 बार दोहराया जाता इसे जप योग कहा जाता है। इसे कोई भी गा या जप सकता है, परन्तु गुरु द्वारा मन्त्र दीक्षा के बाद इस मन्त्र का प्रभाव बढ़ जाता है। मन्त्र दीक्षा के पहले गुरु आमतौर पर कुछ अवधि के अध्ययन करता है। मन्त्र दीक्षा प्रायः मन्दिर अनुष्ठान जैसे कि पूजा, जप, हवन, ध्यान और विभूति लगाने का भाग होता है। गुरु, मन्त्र को शिष्य के दाहिने कान में बोलतें हैं और कब और कैसे की भी बताते हैं।

यह मन्त्र प्रार्थना, परमात्मा-प्रेम, दया, सत्य और परमसुख जैसे गुणों से जुड़ा हुआ है। सही ढंग से मन्त्र जप करने से यह मन को शान्त, आध्यात्मिक अन्तर्दृष्टि और ज्ञान लाता है । यह भक्त को शिव के पास भी लाता है। परम्परागत रूप से, यह स्वीकार किया गया है कि इस मन्त्र में समस्त शारीरिक और मानसिक बीमारियों को दूर रखने के शक्तिशाली चिकित्सकी गुण हैं। इस मन्त्र के भावपूर्ण पाठ करने से दिली शान्ति और आत्मा को प्रसन्नता मिलती है। कई हिन्दू शिक्षकों का विचार है कि इन पाँच अक्षरों का शरीर के लिए साउण्ड थैरेपी और आत्मा के अमृत के भाँति है। [21]

Om namah shivaya testo elegante

Questo mantra viene ripetuto verbalmente o mentalmente, attirando la mente su se stessa alla presenza infinita e onnipervasiva del Signore Shiva. Tradizionalmente viene ripetuto 108 volte al giorno tenendo il conto su un filo di perline rudraksha. Questa pratica è chiamata japa yoga. È liberamente cantato e cantato da tutti, ma è più potente quando è dato dal proprio guru. Prima di questa iniziazione, che si chiama mantra diksha, il guru richiede di solito un periodo di studio. Questa iniziazione è spesso parte di un rituale del tempio, come una puja, japa, homa (cerimonia del fuoco), dhyana o mentre si spalma la vibhuti. Il guru sussurra il mantra nell’orecchio destro del discepolo, insieme alle istruzioni su come e quando cantarlo.[9]

Questo mantra è associato alle qualità di preghiera, amore divino, grazia, verità e beatitudine. Se eseguito correttamente, presumibilmente calma la mente e porta intuizione e conoscenza spirituale. Inoltre mantiene il devoto vicino a Shiva e all’interno della sua comunione globale protettiva.

Nel film Eat, Pray, Love: One Woman’s Search for Everything Across Italy, India and Indonesia (2007), Elizabeth Gilbert ha spiegato che il primo canto fornito dal suo guru era “Om Namah Shivaya.”[18] La Gilbert ha scritto che questo significava “onoro la divinità dentro di me.”[19]

Shiv amritwani

Questo mantra viene ripetuto verbalmente o mentalmente, attirando la mente su se stessa alla presenza infinita e onnipervasiva del Signore Shiva. Tradizionalmente viene ripetuto 108 volte al giorno tenendo il conto su un filo di perline rudraksha. Questa pratica è chiamata japa yoga. È liberamente cantato e cantato da tutti, ma è più potente quando è dato dal proprio guru. Prima di questa iniziazione, che si chiama mantra diksha, il guru richiede di solito un periodo di studio. Questa iniziazione è spesso parte di un rituale del tempio, come una puja, japa, homa (cerimonia del fuoco), dhyana o mentre si spalma la vibhuti. Il guru sussurra il mantra nell’orecchio destro del discepolo, insieme alle istruzioni su come e quando cantarlo.[9]

Questo mantra è associato alle qualità di preghiera, amore divino, grazia, verità e beatitudine. Se eseguito correttamente, presumibilmente calma la mente e porta intuizione e conoscenza spirituale. Inoltre mantiene il devoto vicino a Shiva e all’interno della sua comunione globale protettiva.

Nel film Eat, Pray, Love: One Woman’s Search for Everything Across Italy, India and Indonesia (2007), Elizabeth Gilbert ha spiegato che il primo canto fornito dal suo guru era “Om Namah Shivaya.”[18] La Gilbert ha scritto che questo significava “onoro la divinità dentro di me.”[19]

Om namah shivaya

Questo mantra viene ripetuto verbalmente o mentalmente, attirando la mente su se stessa alla presenza infinita e onnipervasiva del Signore Shiva. Tradizionalmente viene ripetuto 108 volte al giorno tenendo il conto su un filo di perline rudraksha. Questa pratica è chiamata japa yoga. È liberamente cantato e cantato da tutti, ma è più potente quando è dato dal proprio guru. Prima di questa iniziazione, che si chiama mantra diksha, il guru richiede di solito un periodo di studio. Questa iniziazione è spesso parte di un rituale del tempio, come una puja, japa, homa (cerimonia del fuoco), dhyana o mentre si spalma la vibhuti. Il guru sussurra il mantra nell’orecchio destro del discepolo, insieme alle istruzioni su come e quando cantarlo.[9]

Questo mantra è associato alle qualità di preghiera, amore divino, grazia, verità e beatitudine. Se eseguito correttamente, presumibilmente calma la mente e porta intuizione e conoscenza spirituale. Inoltre mantiene il devoto vicino a Shiva e all’interno della sua comunione globale protettiva.

Nel film Eat, Pray, Love: One Woman’s Search for Everything Across Italy, India and Indonesia (2007), Elizabeth Gilbert ha spiegato che il primo canto fornito dal suo guru era “Om Namah Shivaya.”[18] La Gilbert ha scritto che questo significava “onoro la divinità dentro di me.”[19]

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