Eremo di san biagio

Eremo di san biagio

Festa di san biagio

Il nome “San Biagio”, dove si trova la tenuta, risale a un capitolo importante della storia della famiglia. L’antenato più rilevante fu San Romualdo, nato a Ravenna tra il 951 e il 953, dal duca di Onesti e da Traversara Traversari. Si fece monaco (insieme al padre) dopo una violenta lite che coinvolse la sua famiglia. Fu un monaco molto vigoroso e impose una severa disciplina alla sua vita, di penitenza, preghiera e meditazione. Rimase principalmente nell’Appennino, dove fondò piccoli monasteri, ma fu nel 1012 che fondò un piccolo eremo nell’Appennino vicino ad Arezzo e poco più in basso un monastero, quello di Camaldoli, che divenne un importante centro di preghiera e cultura per molti secoli. Romualdo morì nel 1027, a Val di Castro. Le sue spoglie riposano nella chiesa di Camaldoli a San Biagio a Fabriano, in provincia di Ancona

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Monte San Biagio vanta una storia antica e affascinante. Il sito è sempre stato indicato come luogo di culto: la tradizione vuole che in epoca pagana vi fosse un tempio dedicato alla dea Minerva nel luogo dove ora sorge la Basilica.

La presenza di monaci basiliani in questi luoghi è documentata durante il primo millennio dell’era cristiana. A partire dal VI secolo d.C., essi erano migrati dall’Oriente e si erano stabiliti in varie zone dell’Italia meridionale.

Ma l’evento che più di tutti permette di identificare la vocazione religiosa di questo sito è l’arrivo delle reliquie di San Biagio: una leggenda racconta che una barca le portò lì durante una notte di tempesta del 732 d.C., per salvarle dall’iconoclastia che imperversava in Oriente.

È probabile che la decisione di ospitare le reliquie del martire armeno, che sarebbe diventato il patrono di Maratea, fosse giustificata dalla presenza, in quel luogo, di un eremo di monaci che davano rifugio ai naviganti e si impegnavano a conservare le reliquie.

Pieve

La graziosa cittadina di Orbetello sorge su una piccola penisola ed è circondata da due lagune. La sua topografia e la sua posizione rendono qualsiasi visita una proposta interessante, e il Relais San Biagio è situato proprio nel centro storico. Il San Biagio è un po’ diverso dagli alloggi standard di Orbetello in quanto offre un ambiente raffinato, piuttosto che la tariffa più elementare generalmente offerta qui.

Originariamente una casa padronale risalente al 1851, è stata restaurata dalla famiglia Magnosi con l’intento di ricreare fedelmente l’ambiente di una casa di signori. Per assicurarsi di questo, molte delle caratteristiche originali della casa sono state mantenute, come l’ingresso ad arco o i soffitti rialzati con i loro elaborati bordi affrescati, mentre la scala centrale che collega le stanze al piano superiore è stata restaurata al suo antico splendore.

La ricca decorazione e l’arredamento delle camere da letto aggiungono il tocco finale ad un soggiorno colto al Relais San Biagio. Per coloro che desiderano avventurarsi fuori da Orbetello, Monte Argentario è una località molto ricercata e la campagna grossetana è piena di castelli, torri di guardia e manieri da esplorare.

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Era in pieno clima conciliare. I movimenti liturgici, biblici ed ecclesiali …stavano aprendo le loro porte e finestre alla Chiesa di Cristo, permettendo finalmente l’accesso alla Parola di Dio per uscire, per essere a disposizione di tutti, il tesoro della Parola (Sacra Scrittura) e della Liturgia (preghiera delle Ore e Celebrazione Eucaristica in lingua corrente). Sul piano culturale, in modi inaspettati di consapevolezza, sono apparsi nuovi modelli portati sulla scena dalla televisione e dal cinema. Suor Maria Pia fu coinvolta dall’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice nello studio di questa novità sociale ed ecclesiale. Fu all’interno di questo interrogarsi sulla fede sfidata dalla “novità” degli anni ’60 che capì nel suo cuore quale poteva essere la risposta a questa sete di libertà, autenticità, profondità dei giovani che incontrava nelle scuole, nei cineforum, nei centri giovanili. Fu così che realizzò il primo campo sulla Parola nel 1968 sul tema della fede nel Vangelo di Giovanni. Negli anni successivi ci furono due, tre, quattro campi ogni estate tra le montagne della Val d’Aosta fino al 1977, anno in cui Dio offrì a suor Maria Pia l’Eremo di San Biagio a Subiaco.

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