La ruota del dharma

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nobile sentiero ottuplice

I Tre Giri della Ruota (del Dharma) si riferisce ad una struttura per comprendere il flusso di sutra degli insegnamenti del buddismo originariamente ideato dalla scuola Yogachara. In seguito divenne prevalente, in forma modificata, nel buddismo tibetano e nelle tradizioni affini.

La distinzione è, da un lato, uno schema storico o quasi-storico secondo il quale i primi sermoni del Buddha, come registrati nel Canone Pali e nei tripitaka di altre prime scuole, costituiscono la Prima Svolta, e i successivi sutra Mahayana comprendono la Seconda e la Terza Svolta. Lo schema appare nel Samdhinirmochana Sutra, un testo centrale dello Yogachara, sebbene possa essere precedente.

Il modello dei tre giri della ‘Ruota’ è un tentativo di categorizzare il contenuto, la visione filosofica e l’applicazione pratica dell’intera gamma di insegnamenti sutrayana buddisti. Nel buddismo dell’Asia orientale, questo sistema di classificazione è stato ampliato e modificato in diverse classificazioni dottrinali chiamate panjiao che sono state sviluppate da diverse scuole buddiste cinesi.[1]

saṃsāra

La Ruota del Dharma, Dharmachakra, o Ruota del Dharma, è uno dei tanti insegnamenti sacri del buddismo e di altre religioni indiane, come l’induismo e il giainismo. È uno dei simboli più importanti e sacri nella fede buddista in quanto rappresenta gli insegnamenti di Buddha.

Anche se ci sono molte varianti della ruota del Dharma, di solito sono rappresentate con otto raggi e sono di colore oro. Tre forme sono rappresentate al centro della ruota, tipicamente una forma Yin Yang, una ruota o un cerchio.

Il significato del Dharmachakra si riferisce generalmente a una tipica Ruota del Dharma con otto raggi – che rappresenta l’Ottuplice Sentiero – ed è il simbolo più antico e universale del buddismo. Ci sono molteplici modi di interpretare la Ruota del Dharma, quindi ci sono diversi significati dietro il simbolo. Ci sono tre parti diverse che compongono la Ruota del Dharma: i raggi, il mozzo e il cerchio.

Il cerchio della Ruota del Dharma indica inoltre la capacità di tenere insieme tutti gli insegnamenti meditando e concentrandosi. La forma circolare della ruota simboleggia la perfezione degli insegnamenti del Buddha.

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Storicamente, il dharmachakra è stato spesso usato come decorazione negli asiatici orientali, nelle statue e nelle iscrizioni, a partire dal primo periodo della cultura dell’Asia orientale fino ad oggi. Rimane un simbolo importante della religione buddista oggi.

Il sostantivo sanscrito dharma è una derivazione dalla radice dhṛ ‘tenere, mantenere, conservare’,[3] e significa ‘ciò che è stabilito o fermo’ e quindi ‘legge’. Deriva dal n-stemma sanscrito vedico dharman- con il significato di “portatore, sostenitore” nella religione vedica storica concepita come un aspetto di Ṛta.[4]

Simili simboli di ruota/chakra sono uno dei più antichi di tutta la storia indiana. Madhavan e Parpola notano che un simbolo di ruota appare frequentemente nei manufatti della civiltà della Valle dell’Indo, in particolare su diversi sigilli.[5] In particolare, è presente in una sequenza di dieci segni sul tabellone di Dholavira.[5] Come simbolo solare appare per la prima volta sui sigilli di argilla della civiltà della Valle dell’Indo del 2500 a.C.[6]

Alcuni storici associano gli antichi simboli dei chakra al simbolismo solare.[7] Nei Veda, il dio Surya è associato al disco solare, che si dice sia un carro di una ruota (cakra). Mitra, una forma di Surya, è descritto come “l’occhio del mondo”, e quindi il sole è concepito come un occhio (cakṣu) che illumina e percepisce il mondo.[8] Così, un simbolo di ruota potrebbe anche essere associato alla luce e alla conoscenza.

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